Esclusi dalle statistiche ufficiali, poco considerati nella fase di elaborazione delle detrazioni fiscali i sistemi radianti sono stati spesso dimenticati nelle misure di incentivo per l’efficienza energetica degli edifici in Italia. Lo abbiamo visto con il superbonus, la più grande operazione di miglioramento energetico del patrimonio edilizio italiano quando la climatizzazione radiante era semplicemente associata a interventi “trainanti” come l’installazione di una caldaia a condensazione oppure una pompa di calore oppure l’allaccio al teleriscaldamento o abbinati a caldaie a biomassa. Nel decreto peraltro si parlava solo di pavimento radiante (con una spesa massima ammissibile di 150 euro a metro quadrato) escludendo così una tecnologia in grande evoluzione come i soffitti radianti.
Ora qualcosa sta cambiando. L’EPBD, la nuova direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici, ha riportato al centro le tecnologie di climatizzazione radiante in una visione integrata dove il sistema di emissione è abbinato a generatori a basso consumo, come le pompe di calore, e di impianti di trattamento dell’aria (ventilazione meccanica controllata o deumidificazione). Per portare a termine la transizione ecologica richiesta dall’Unione europea, che prevede la decarbonizzazione delle costruzioni entro il 2050, saranno necessari interventi di sostegno che dovranno essere studiati da ogni Paese membro.
Tra i rumors e le prime simulazioni degli uffici governativi si parla anche di sistemi radianti!
Lo testimonia un approfondimento pubblicato dal quotidiano Il Messaggero.
I sistemi radianti sono anche citati direttamente nell’intervista al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.
Il Consorzio Q-RAD, che rappresenta le principali aziende italiane del settore radiante, sono pronte a cogliere la sfida!