Il crescente interesse verso il raffrescamento radiante ha portato a una maggiore attenzione al controllo dell’umidità durante il periodo estivo.
Negli impianti con sistemi radianti, il controllo dell’umidità è di fondamentale importanza, soprattutto in estate, quando l’umidità specifica può superare i valori che portano al rischio di condensa. Un sistema radiante, di per sé, non è in grado di fornire potenza latente, ovvero di deumidificare l’aria. La potenza latente richiesta dall’ambiente deve essere fornita da un sistema aggiuntivo, specificamente progettato per questo scopo.
Esistono in commercio diverse tipologie di macchine che possono essere abbinate a sistemi di climatizzazione ambientale a pannelli radianti a bassa differenza di temperatura. Macchine che integrano un circuito frigorifero completo per la deumidificazione tramite batteria fredda. I modelli base di queste macchine sono del tipo “senza rinnovo d’aria”, funzionano cioè con ricircolo di aria ambiente. Un’alternativa all’utilizzo dei deumidificatori per il trattamento dell’aria in ambienti con sistema radiante è rappresentata dai fan-coil, i quali però forniscono anche potenza sensibile, che si aggiunge a quella fornita dal radiante.
Per garantire un’elevata qualità dell’aria, la soluzione più efficace è quella di accoppiare i sistemi radianti a sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC), che possono essere integrati con un recuperatore di calore ad elevata efficienza. La VMC, combinata con i sistemi di pannelli radianti, può costituire un vero e proprio impianto di climatizzazione integrato, utilizzato sia per il riscaldamento invernale che per il raffrescamento estivo, con il controllo dell’umidità ed eventualmente della qualità dell’aria.
In commercio esistono sistemi per la ventilazione meccanica controllata che prevedono un recuperatore di calore statico seguito da un sistema di batterie per il trattamento dell’aria. Sistemi alternativi prevedono invece un recuperatore termodinamico (un sistema frigorifero acquisisce l’energia dall’aria di espulsione e la cede all’aria in immissione); il sistema con recuperatore termodinamico, però, non garantisce l’aria a temperatura neutra: quando è in funzione, fornirà aria fredda (in estate) o aria calda (in inverno). Esistono poi unità più complesse che racchiudono in un unico involucro la parte definita “deumidificatore” con la parte “recuperatore di calore”.
Dal punto di vista funzionale, il trattamento dell’aria segue le stesse logiche dei deumidificatori senza rinnovo, quindi, a seconda dei modelli, si potrà avere in immissione solo aria deumidificata a temperatura neutra oppure aria deumidificata con apporto di potenza sensibile estiva continuativamente oppure su richiesta. A seconda della logica di funzionamento e del tipo di applicazione, questi sistemi si abbinano in modo più o meno efficace ai sistemi radianti.
Per i grossi impianti con sistema di raffrescamento radiante, quindi in presenza di notevoli volumi degli ambienti climatizzati, è possibile infine adottare la tecnica di avere il sistema radiante abbinato a una classica UTA (Unità di Trattamento Aria), la quale si incarica di fornire l’aria primaria (aria di rinnovo) e di controllare l’umidità ambiente.