Pavimento radiante: ci è stato segnalato un articolo uscito di recente sul portale Quotidiano Green il cui titolo ha da subito attirato la nostra attenzione: “10 falsi miti sul riscaldamento a pavimento”. Come sempre accade, eseguiamo un controllo per verificare che le informazioni contenute nel testo siano aggiornate con le ultime evoluzioni delle tecnologie di climatizzazione radiante. Siamo un po’ diffidenti verso la parola “riscaldamento a pavimento” rispetto a “pavimento radiante” ma bisogna anche dire che la prima è il termine più presente nelle ricerche online su questi sistemi. Al termine della lettura, siamo soddisfatti, un servizio interessante e ben aggiornato. Finalmente! Ecco qualche commento.
Mito 1: “Il riscaldamento a pavimento costa e consuma troppo”
I falsi miti sul riscaldamento a pavimento iniziano spesso con il prezzo. Chi sostiene che sia costoso non considera i risparmi a lungo termine. L’installazione richiede un investimento iniziale superiore ai radiatori (circa il 30% in più), ma i consumi sono inferiori grazie all’efficienza a bassa temperatura (30-40°C). Questo riduce i costi energetici fino al 20% rispetto ai sistemi tradizionali. Inoltre, le detrazioni fiscali in Italia alleggeriscono l’esborso iniziale. Ad oggi il sistema pompa di calore/riscaldamento a pavimento è agevolato da Bonus Ristrutturazione, Ecobonus, Conto Termico 3.0, Superbonus 110% e Superbonus 110% per le zone terremotate. L’idea che sia dispendioso nasce da una visione a breve termine, ignorando i risparmi in bolletta e i benefici a lungo termine.
MITO 1 – OSSERVAZIONE Q-RAD: Sui costi di un sistema radiante rispetto ai classici radiatori ci sono troppe variabili in gioco per offrire una percentuale precisa sui costi aggiuntivi ma è assolutamente vero che si può rientrare dall’investimento con i risparmi in bolletta anche quando i bonus, come in questo periodo, non sono particolarmente generosi. Lo dimostra anche la ricerca del Politecnico di Torino, partner scientifico di Q-RAD, presentata al Q-DAY 2024.
Mito 2: “Non si può installare in case esistenti”
Molti credono che il riscaldamento a pavimento sia solo per nuove costruzioni. In realtà, esistono sistemi a basso spessore (circa 20 mm) adatti a ristrutturazioni, come quelli elettrici o a secco. Questi non richiedono massetti invasivi e si integrano con pavimenti esistenti. Ad esempio, un appartamento datato può ospitare un sistema elettrico senza demolizioni. Basta valutare l’altezza delle porte e l’isolamento preesistente. Il costo aggiuntivo per l’adattamento è spesso inferiore al 10% dell’investimento totale. La compatibilità con le ristrutturazioni è oggi un dato tecnico consolidato.
MITO 2 -OSSERVAZIONE Q-RAD: Anche i sistemi radianti idronici, non solo quelli elettrici, possono essere installati su una pavimentazione esistente senza demolizioni. Solo perché sia chiaro.
Mito 3: “Produce aria secca e aumenta le irritazioni”
Tra i falsi miti sul riscaldamento a pavimento, diffuso è quello di chi teme che il calore uniforme prosciughi l’aria. In realtà la temperatura superficiale del pavimento oscilla tra 24-28°C, ideale per il comfort senza seccare le mucose. Ed è per questo che mantiene un’umidità ottimale (40-60%), riducendo la dispersione di polveri e allergeni tipica dei termosifoni. Questo lo rende adatto anche a chi soffre di patologie respiratorie.
MITO 3 – OSSERVAZIONE Q-RAD: tutto vero ma non dipende, almeno non solo, dalla temperatura superficiale ma dal fatto che il pavimento radiante, in tutte le sue declinazioni a pavimento, parete e soffitto, non solleva polvere o crea correnti d’aria come i radiatori o i ventilconvettori.
Mito 4: “Incompatibile con il legno”
Il legno è permesso, ma con accortezze. È preferibile scegliere essenze stabili, come la rovere e la noce, e spessori ridotti (≤15 mm) per evitare isolamento termico. Pavimenti laminati certificati per sistemi radianti sono una valida alternativa. L’importante è evitare materiali isolanti come la moquette, che ostacolano la trasmissione termica. Un parquet posato correttamente può durare oltre 20 anni senza deformazioni.
MITO 4 – OSSERVAZIONE Q-RAD: non entriamo nei dettagli ma su questo argomento Consorzio Q-RAD da anni collabora con associazioni di categoria come AIPPL e Conpaviper per la redazione di approfondimenti tecnici e progetti di norma. Per il consumatore finale è importante sapere che pavimento radiante e parquet (così come altri rivestimenti) si possono integrare molto bene.
Mito 5: “Causa muffe nelle pareti”
Al contrario, la distribuzione uniforme del calore riduce i punti freddi dove si forma la condensa. L’isolamento termico corretto, previene le muffe. Un isolamento termico adeguato, ad esempio con pannelli in polistirene, e la ventilazione meccanica controllata (VMC) prevengono ulteriormente l’umidità, garantendo ambienti salubri.
MITO 5 – OSSERVAZIONE Q-RAD: il controllo dell’umidità riguarda soprattutto la climatizzazione estiva, ovvero il raffrescamento radiante. La soluzione ottimale è integrare il sistema con un dispositivo di trattamento dell’aria.
Mito 6: “Scarsa efficienza in case grandi”
I sistemi idronici sono progettati per grandi superfici, garantendo uniformità anche in ambienti ampi. La chiave è un dimensionamento preciso e un buon isolamento. Un impianto ben progettato può coprire fino a 200 m² con un’unica caldaia. Inoltre, i sistemi a zone permettono di regolare il calore stanza per stanza, ottimizzando i consumi.
MITO 6 – OSSERVAZIONE Q-RAD: il pavimento radiante non ha limiti!
Mito 7: “È impossibile da riparare se si rompe”
Il terrore che qualche tubo possa rompersi è tra i falsi miti sul riscaldamento a pavimento più in voga. Ma a differenza di altre tubazioni usate in passato, le tubazioni in polietilene o polibutilene hanno durata oltre 50 anni e sono resistenti alle perforazioni. Inoltre, in caso di guasto, i sensori smart individuano rapidamente il punto critico. Il consiglio è comunque affidarsi a installatori certificati, riducendo i rischi.
MITO 7 – OSSERVAZIONE Q-RAD: wow, ricordiamo ancghe il nuovo patentino che Consorzio Q-RAD ha promosso per qualificare gli installatori di sistemi radianti di qualità.
Mito 8: “Manutenzione complessa”
La manutenzione è semplice: controlli annuali della pressione, pulizia dei filtri e bilanciamento idronico. I sistemi elettrici richiedono interventi ancora più ridotti, con costi contenuti e prevenzione di malfunzionamenti. Una verifica annuale costa meno di 100€ e previene il 90% dei problemi. I sensori IoT permettono, inoltre, il monitoraggio remoto, segnalando anomalie prima che diventino critiche.
MITO 8 – OSSERVAZIONE Q-RAD: difficile dare numeri o cifre esatte ma il principio di base è corretto.
Mito 9: “Non funziona con il raffrescamento”
I falsi miti sul riscaldamento a pavimento ignorano la versatilità dei sistemi ibridi. Con l’aggiunta di pompe di calore e deumidificatori, il pavimento può raffrescare gli ambienti in estate, garantendo comfort senza correnti d’aria. Il vantaggio è che con un unico impianto si può gestire caldo e freddo, tagliando i costi di gestione e manutenzione.
MITO 9 – OSSERVAZIONE Q-RAD: un sistema radiante funziona sia in riscaldamento che in raffrescamento anche senza pompa di calore. I sistemi di trattamento aria, come già detto, sono necessari solo quando il sistema è in funzione estiva.
Mito 10: “Non è adatto per climi rigidi”
In realtà, funziona anche sotto zero se abbinato a pompe di calore geotermiche o solare termico. Nel Nord dell’Europa, dove le temperature sono estremamente rigide, è il sistema più usato grazie all’alta efficienza a basse temperature. La tecnologia attuale permette di adattare il sistema a ogni condizione climatica, smentendo l’idea che sia limitato a zone temperate.
MITO 10 – OSSERVAZIONE Q-RAD: Il sistema radiante non ha latitutidini ma è vero che è molto più diffuso nell’Europa settentrionale che in quella mediterranea.