Pubblicata sul sito UNI la norma UNI EN 1264-4 sull’installazione dei sistemi radianti integrati nelle strutture. Molte novità.. vediamole insieme!
La norma di prodotto per i sistemi radianti
Dopo più di due anni di lavoro è stata pubblicata il 1 luglio 2021 la nuova UNI EN 1264. La norma è disponibile sul sito del’UNI nella versione in inglese, e, da ottobre 2022 anche in quella in italiano. La traduzione è stata fatta dal Consorzio Q-RAD con la collaborazione del CTI, Comitato Termotecnico Italiano.
La UNI EN 1264 è una norma di prodotto, che ha come oggetto i sistemi radianti in riscaldamento e raffrescamento annegati a parete, pavimento e soffitto, pubblicata per la prima volta nel 1997. La nuova norma è stata oggetto di revisione all’interno del WG9, gruppo di lavoro del CEN/TC 130, che a livello nazionale è seguito dalla commissione UNI/CTI 254 del CTI.
La norma è composta da 5 parti e prevede una metodologia di test per i sistemi a pavimento con una doppia piastra calda di 1 m x 1 m. Descrive una metodologia di calcolo per la determinazione della resa di alcuni sistemi (metodologia tabellare).
Le novità sui sistemi radianti nelle 5 parti della UNI-EN 1264
Le principali modifiche presentate dalla norma UNI EN 1264:2021 sono:
- Nuove tipologie (anche senza isolante): inserite nella parte 1 della norma. Sono state definite tutte le tipologie di sistema radiante a bassa inerzia e basso spessore
- Nuove definizioni (parte 1)
- Materiali e conducibilità (parte 2)
- Isolante bugnato (parte 3): è stata aggiornata la metodologia di calcolo della resistenza termica
- Temperatura massima sistemi radianti a soffitto (parte 3): il valore è stata uniformato a quello della UNI ISO 11855
- Modifiche ai contenuti della parte 4 sull’installazione dei sistemi radianti: molteplici revisioni per semplificare e adattare le tipologie di installazione attuali.
Le nuove prescrizioni per l’installazione dei sistemi radianti
La parte 4 della norma dal titolo “Installazione” è stata molto integrata e aggiornata rispetto alla versione precedente. Le principali novità relative agli isolanti, ai giunti e alle condizioni da rispettare per la posa delle pavimentazioni, sono di seguito descritte.
I requisiti dell’isolante nella nuova UNI EN 1264-4
Il tema dell’isolante è da sempre stato oggetto di grande attenzione da parte dei progettisti e dei produttori.
La Tabella 1 del UNI EN 1264-4:2021 non è stata modificata rispetto alla precedente versione, ma sono stati aggiunti alcuni importanti dettagli per i sistemi utilizzati per le riqualificazioni edilizie.
Il nuovo approccio di calcolo è stato così aggiornato:
- Per i sistemi radianti negli edifici nuovi la resistenza termica dell’isolante Rλ,ins deve essere determinata considerando lo strato isolante (o gli strati isolanti) sotto alla tubazione;
- Per i sistemi radianti negli edifici riqualificati, la resistenza termica Rλ,ins può essere determinata tenendo conto dell’effettiva resistenza termica della struttura dell’edificio, compresi gli strati isolanti.
Nell’immagine di seguito è rappresentato un esempio applicativo per il calcolo della resistenza termica. Ulteriori approfondimenti sono descritti nell’approfondimento tecnico che abbiamo dedicato al tema.
Giunti e sistemi radianti nella nuova UNI EN 1264-4
I giunti e i relativi requisiti sono descritti nel punto 4.2.2.9.4, nel quale per la prima volta è stato inserito uno schema grafico che definisce le tipologie di giunto. In particolare, il giunto di dilatazione è stato differenziato dai tagli di frazionamento, aspetto che nella precedente versione della norma ha sempre creato difficoltà di interpretazione.
Per quanto riguarda i giunti di dilatazione: per i massetti di riscaldamento destinati all’applicazione di rivestimenti in pietra o in ceramica, le zone delimitate da giunti non devono superare i 40 metri quadrati di area e una lunghezza massima di 8 metri. Nel caso di ambienti rettangolari, le zone delimitate da giunti possono superare queste dimensioni, ma con un rapporto massimo sulla lunghezza pari a 2:1. Tutte le aree irregolari devono avere i giunti.
L’installatore del sistema deve essere provvisto di un progetto che illustri la posizione dei giunti come parte delle specifiche.
Lo spessore dei massetti per i sistemi a pavimento
Come già indicato nella precedente versione lo spessore minimo di 30 mm sopra il tubo si applica ai massetti cementizi. In caso di massetti speciali tale spessore può essere derogato. Si può quindi affermare che lo spessore minimo per massetti speciali (ovvero tutti i prodotto che presentano una scheda tecnica con prescrizioni speciali) è indicato nelle schede dei produttori.
La prova di tenuta e Riscaldamento iniziale del sistema di emissione
Questi due protocolli, ormai consolidati e già presenti in tutte le versioni precedenti della norma sono due importanti momenti di verifica delle prestazioni del sistema. Sono inseriti nella sezione riguardante i sistemi a pavimento (punto 4.2) e hanno due obietti specifici:
- La prova di tenuta verifica la presenza di eventuali perdite e fori dell’impianto; può essere eseguita utilizzando acqua oppure aria compressa. Prima della posa del massetto, i circuiti di devono essere controllati per verificare le perdite mediante una prova di tenuta. Nella prova con acqua la pressione di prova deve essere compresa tra 4 bar e 6 bar. Nella prova con aria, la pressione di prova deve essere compresa tra 2 bar e 3 bar. La massima perdita ammissibile è pari a 0,2 bar/ora. La norma non fornisce indicazioni sulla durata, per tale aspetto si rimanda quindi alle indicazioni dei produttori
- Lo scopo del riscaldamento iniziale è controllare il funzionamento del sistema radiante e metterlo in funzione; tale procedura non ha lo scopo di provocare uno shock termico del massetto. Il riscaldamento iniziale non è un ciclo di asciugatura del massetto. La stabilità del massetto (come ad es. le crepe) è visibile dopo il raffreddamento. Tale operazione dovrà essere eseguita dopo 21 giorni dal completamento dei massetti cementizi, dopo 7 giorni dal completamento dei massetti in solfato di calcio e dopo 1 giorno per massetti di asfalto. Per tutti i materiali del massetto, devono essere seguite le specifiche del produttore.
L’umidità residua dei massetti per i sistemi radianti
Il tema dell’umidità residua dei massetti è una novità delle principali novità della norma UNI EN 1264-4:2021. Nella precedente versione non vi era alcun riferimento a questo aspetto della posa del sistema radianti. Nel punto 4.2.5 della norma, dal titolo “Heating up for readiness for covering”, sono inserite le indicazioni sulla massima percentuale di umidità dei massetti con il metodo del carburo di calcio (CM). Prima della Tabella 2 (riportata di seguito), che riporta i valori differenziati per tipologia di massetto (cementizi e a base di solfato di calcio), vi è un riferimento alle normative nazionali se presenti. In Italia ce ne sono per la maggior parte delle finiture e bisognerà fare riferimento ad esse.
Tabella: Massima percentuale di umidità dei massetti con il metodo del carburo di calcio (CM) (Elaborazione da UNI EN 1264-4:2021)
Tipologia di massetto | Cementizio (CT, CTF) | Massetti a base di solfato di calcio (CA, CAF) |
massima percentuale di umidità dei massetti | 1.8 CM-% | 0.5 CM-% |
Per altre tipologie di massetti il contenuto di umidità può essere differente. Questo deve essere indicato dai produttori. |
La versione italiana della norma UNI EN 1264 è acquistabile in pdf sul sito dell’UNI al seguente link: UNI EN 1264-4