Uno dei punti su cui la direttiva EPBD (direttiva “case green”) pone l’accento è la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente. In Italia gli edifici esistenti, e in particolare quelli di carattere storico, rappresentano una fetta rilevante del parco edilizio, costituito per il 46,5% da edifici costruiti da più di 70 anni. Chiese, teatri, palazzi, musei, conventi, biblioteche: una considerevole percentuale di questi edifici è sottoposta ai vincoli vigenti in materia di tutela del Patrimonio Culturale e dunque necessitano di particolari cure e attenzioni per garantire la massima integrabilità degli impianti nel totale rispetto del contesto storico-architettonico.
Le tecnologie radianti offrono sistemi efficaci per realizzare impianti di climatizzazione adatti a questi contesti e per riqualificarli dal punto di vista energetico. Le più utilizzate sono le soluzioni che prevendono sistemi a basso spessore quali impianti radianti a pavimento, che molto spesso vengono utilizzati in ambienti ad elevata altezza, o sistemi radianti da annegare nelle strutture. I vantaggi di questi sistemi sono innumerevoli: innanzitutto la temperatura operante diventa ottimale e omogenea nell’intero locale. Inoltre, la temperatura superficiale richiesta è molto bassa, consentendo di utilizzare fluidi a bassa temperatura che possono essere accoppianti a sistemi in pompa di calore.
Anche nel caso specifico dei luoghi di culto il riscaldamento e il raffrescamento sono complessi a causa di esigenze specifiche legate alle strutture e al loro uso. Ampie volumetrie, notevoli altezze, bassa efficienza delle strutture (elevate dispersioni), utilizzo discontinuo, nonché l’impossibilità di intervenire sulle strutture murarie. Anche in questi casi la tipologia di sistemi radianti idronici più utilizzata è rappresentata dai sistemi radianti a pavimento, che sono spesso scelti perché si integrano perfettamente con le architetture, non sono visibili e, lavorando a basse temperature evitano surriscaldamenti e differenze di temperature marcate.
I sistemi radianti possono dunque essere un elemento fondamentale nella riqualificazione del patrimonio edilizio storico italiano, perché tra le soluzioni più adatte a rispondere alla sfida di coniugare conservazione ed efficienza energetica.