Isolanti per i sistemi radianti, soffitti radianti, edilizia scolastica e transizione energetica. Sono questi alcuni degli argomenti riguardo al comfort indoor trattati nell’ultima settimana da quotidiani e riviste specialistiche. Da una parte cresce l’esigenza di approfondimento sulla filiera della climatizzazione radiante, dall’altra, in un contesto più generale, si fanno i conti con la grande opera di riqualificazione energetica di cui avrebbero bisogno le scuole del nostro paese e con i costi che la transizione ecologica necessariamente porterà in questo percorso di decarbonizzazione con traguardo al 2050.
Partiamo da un approfondimento tecnico di InGenio sugli isolanti per i sistemi radianti, uno degli elementi che più condiziona le prestazioni di risparmio energetico e di velocità di reazione dell’impianto. Lo scopo principale di questa componente è minimizzare le perdite di calore sia verso gli ambienti riscaldati che verso porticati, garage o altri locali. Nell’articolo sono descritte le caratteristiche e le tipologie di isolanti per sistemi radianti a pavimento e le norme che ne prescrivono le caratteristiche (UNI EN 1264-4 e UNI EN ISO 11855-5).
Sul numero di martedì 21 febbraio si parla di edilizia scolastica sul Sole 24 ore in un articolo che evidenzia l’inadeguatezza della maggior parte delle strutture malgrado i 12 miliardi investiti grazie al Pnrr: Solo 58 scuole di primo grado sono costruite secondo i criteri della bioedilizia e solo 41 sono nuove, edificate negli ultimi cinque anni. A partire da primaria e medie abbiamo strutture per lo più obsolete (56 anni di vita media). Le prestazioni energetiche degli edifici sono molto basse (solo il 7% dei plessi ha subito interventi di riqualificazione energetica «profonda», limitata penetrazione di sistemi fotovoltaici, installati solo sull’11% degli edifici), con impatto sul livello di comfort e sui costi di gestione a carico del sistema pubblico.
Torniamo su InGenio per segnalarvi un approfondimento sul sistema radiante a soffitto, sia in funzione estiva che invernale. L’articolo spiega come questo impianto in funzionamento di riscaldamento rappresenta la migliore soluzione per edifici di ultima generazione. Particolarmente veloce e reattivo, viene utilizzato con le più basse temperature di mandata tra i sistemi radianti ed è particolarmente adatto a locali con occupanti sdraiati come ricoveri e degenze ospedaliere. In fase estiva il sistema consente di lavorare con temperature superficiali più alte rispetto agli altri sistemi radianti. Infatti il sistema a soffitto è, tra gli impianti ad irraggiamento, quello che può garantire le più elevate prestazioni in raffrescamento in termini di potenza emessa.
Chiudiamo con uno studio del Cerved, società specializzata nella valutazione del merito creditizio delle aziende, la cui sintesi è stata pubblicata sul numero di lunedì 20 gennaio di Affari&Finanza e ripreso da altri canali: in Italia, secondo la ricerca, solo un’impresa di capitale su cinque ha le spalle finanziariamente abbastanza larghe da poter affrontare gli investimenti necessari per la transizione ecologica senza mettere a rischio la propria stabilità. L’analisi ha preso in considerazione 73mila aziende, scelte fra quelle maggiormente esposte al rischio climatico; di queste sono 58mila quelle che devono prestare attenzione alla solidità dei propri conti in vista degli investimenti che dovranno realizzare nei prossimi anni. I settori più a rischio sono l’oil&gas, sia nella componente dell’estrazione e della produzione sia in quello della raffinazione e della commercializzazione, quella della produzione di energia, del cemento, del ferro e dell’acciaio, dei materiali da costruzioni e l’agricoltura. Con l’eccezione di quest’ultima si tratta di alcuni dei comparti più energivori dell’industria italiana che, per di più, presentano già oggi un alto livello di indebitamento.