Le tecnologie di climatizzazione radiante possono contribuire ad abbattere le emissioni che alterano il clima, aumentando il comfort e l’efficienza energetica delle nostre abitazioni. Il clima sta cambiando, i dati statistici lo confermano. Temperature in costante aumento, notti tropicali, estate che inizia prima e finisce sempre più tardi, diminuzione dei giorni di gelo: in Italia fa molto più caldo rispetto a 40 anni fa, un’anomalia che diventerà presto la norma. Non solo, più caldo ma anche più eventi estremi come grandinate, nubifragi e alluvioni lampo. Tutto questo a causa delle enormi quantità di gas ad effetto serra rilasciate in atmosfera, sostanze come la Co2, il metano e il protossido di azoto, prodotti dalla combustione dei combustibili fossili.
Il quadro emerge da un’analisi effettuata dai meteorologi de Ilmeteo.it per il Corriere della Sera e pubblicata sul quotidiano alcuni giorni fa. Alcuni dati sono emblematici, come quello relativo alle notti tropicali, cioè con temperature che non scendono mai sotto i 20 gradi. A Milano dalla metà degli anni ’80 sono aumentate di media da 21 a 71 (la proiezione è di 80 nel 2030), a Roma da 51 a 84. A Padova di media si registrano oggi 44 notti tropicali in più rispetto a quarant’anni fa. Il problema è di enormi proporzioni, tuttavia alcune soluzioni che vanno nella direzione di una maggiore efficienza energetica possono aiutare ad affrontarlo.
Tra queste puntare sulla riqualificazione impiantistica degli edifici, sfruttando l’integrazione di generatori a pompa di calore e terminali di emissione radianti a bassa inerzia termica, abbinati a sistemi di trattamento dell’aria. Tecnologia di climatizzazione radiante che il Consorzio Q-RAD promuove e valorizza proprio in un’ottica di transizione ecologica degli edifici e di protezione dell’ambiente. Questa soluzione infatti, più di altre, contribuisce sensibilmente a ridurre l’utilizzo di combustibili fossili e può integrarsi pienamente con impianti di produzione di energia elettrica da fotovoltaico, promuovendo così la sostenibilità complessiva dell’edificio. E viene incontro agli obiettivi tracciati dalla direttiva europea EPBD che punta alla neutralità in termini di emissioni di carbonio, efficienza energetica ed energie rinnovabili.
Soprattutto nel caso di estati torride, sempre più comuni, l’integrazione di pompa di calore e sistema radiante rappresenta oggi la soluzione migliore per il raffrescamento degli edifici col minimo consumo di energia e il massimo comfort degli occupanti, arrivando ad aumentare l’efficienza energetica a doppia cifra, a parità di energia consumata, rispetto ai sistemi tradizionali.