Gli impianti radianti sono una delle tecnologie di climatizzazione più utilizzate per la riqualificazione energetica degli edifici per la sanità perché sono in grado di rispondere alle esigenze uniche degli ambienti di cura.
Sistemi a bassa differenza di temperatura: comfort e risparmio energetico
Nelle ristrutturazioni di ospedali, case di riposo, ambulatori e cliniche la tipologia di sistema più adeguata è il soffitto radiante perché esclude interventi di demolizione. I sistemi radianti più richiesti per queste opere sono gli impianti a basso spessore e a bassa differenza di temperatura nei quali il fluido termovettore circola a 35°C in fase invernale e a circa 18°C in funzione estiva con un notevole risparmio energetico che consente di rispettare gli standard di risparmio energetico richiesti dalla legislazione su questa categoria di edifici.
Qualità dell’aria al top
Rispetto ad altre tecnologie di climatizzazione, come i radiatori per esempio, consente di ridurre il fabbisogno di energia termica del 10-15 per cento e di rimanere in funzione durante tutto l’arco del giorno così come previsto in queste strutture. Un edificio riscaldato e raffrescato con un impianto radiante offre un ambiente con alta qualità dell’aria interna.
Per le sue caratteristiche di igiene non produce correnti d’aria che alzano la polvere ed è il tipo di impianto adatto nei luoghi di degenza dove sono ospitate persone allergiche, anziane o dalla salute precaria (ospedali) e bambini. Per controllare l’umidità relativa l’impianto radiante deve essere integrato con dispositivi di deumidificazione o di ventilazione meccanica controllata. Quest’ultima consente anche di avere un ricambio d’aria sufficiente a mantenere salubre l’ambiente.
Per approfondire leggi qui l’articolo di InGENIO curato dal Consorzio Q-RAD