Un confronto tra sistemi radianti idronici (ad acqua) ed elettrici.
Per scaricare l’App tecnico clicca sul seguente link
I sistemi radianti idronici tipici dei settori residenziale e terziario consistono in serpentine in materiale plastico annegate nelle strutture normalmente isolate dai locali attigui. Sono sistemi in grado di lavorare a temperature relativamente basse in riscaldamento e alte in raffrescamento. Nel caso di pavimenti radianti, la posa può avvenire inglobando le tubazioni nel massetto posizionando i tubi al di sopra dello strato isolante che può essere piano o bugnato. I sistemi possono essere installati a pavimento, parete o soffitto e sono adatti sia per le nuove costruzioni che per le riqualificazioni di edifici esistenti.
I sistemi elettrici sono costituiti da cavi o fogli riscaldanti (pellicole termiche) posati nel pavimento e coperti da un rivestimento. La corrente che percorre i cavi produce calore tramite effetto Joule. Nelle nuove tipologie, data la costruzione bifilare (o a doppia conduzione o bipolare) e la loro stretta successione parallela nelle due direzioni, i campi magnetici generati si neutralizzano a vicenda. Invece, nel caso dei riscaldamenti a pavimento con cavi monofilari, in fase di riscaldamento possono formarsi campi magnetici a bassa frequenza più potenti dato che la distanza tra conduttori paralleli nelle due direzioni può aumentare a seconda dei casi.
Approfondimento Tecnico realizzato insieme al Laboratorio Laerte dell’ENEA di Bologna.